FAQ – Farmaci di Automedicazione

Per automedicazione o autocura si intende la gestione autonoma – ovvero senza l’obbligo di prescrizione di un medico – dei disturbi minori di natura lieve e transitoria attraverso il ricorso a trattamenti farmacologici appositamente formulati, detti appunto farmaci di automedicazione. Per quali disturbi si possono usare i prodotti di automedicazione? I medicinali di automedicazione possono essere utilizzati ad esempio: per il trattamento delle piccole ferite e delle irritazioni cutanee; per alleviare (analgesici) forme lievi di dolore, localizzato o diffuso, come mal di testa, nevralgie o dolori mestruali, muscolari, mal di schiena e mal di denti; per alleviare stati febbrili e sintomi influenzali (febbre, tosse, raffreddore, riniti acute e rinosinusiti); per curare disturbi gastrointestinali e dell’apparato digerente come bruciore e iperacidità dello stomaco, nausea, digestione lenta, diarrea, etc.

Tra i prodotti di automedicazione rientrano: i farmaci da banco, noti come O.T.C. (sigla inglese che significa over the counter ovvero “sopra il bancone”), disponibili anche al di fuori delle farmacie, come ad esempio nei supermercati e nelle parafarmacie; i farmaci senza obbligo di prescrizione (S.O.P.), accessibili al cittadino solo tramite il farmacista.

I farmaci di automedicazione sono contrassegnati da un bollino rosso di riconoscimento, visibile sulla confezione del medicinale

Si consiglia di ricorre ai prodotti di automedicazione solamente per alleviare disturbi lievi e temporanei seguendo le indicazioni fornite dal foglietto illustrativo ed evitando di assumere i farmaci in dosi superiori e modalità diverse da quelle consigliate. Inoltre, è sconsigliato il ricorso prolungato ai farmaci di automedicazione e, se il disturbo si ripresenta di frequente, è consigliabile rivolgersi ad un medico.

Trattandosi di farmaci senza obbligo di prescrizione, per acquistare prodotti di automedicazione non è necessario esibire una ricetta medica.

I medicinali di automedicazione non rientrano tra quelli a carico dal Servizio Sanitario Nazionale. Pertanto, non sono rimborsabili e si acquistano a totale carico del cittadino.

I medicinali da banco o di automedicazione (SOP-OTC) danno pienamente diritto alla possibilità di beneficiare della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che per effettuare la richiesta occorre presentare gli scontrini fiscali “parlanti”, ovvero quelli che indicano la natura e quantità dei medicinali acquistati.

Oltre che in farmacia, questi medicinali possono essere acquistati anche all’interno degli esercizi commerciali come parafarmacie e supermercati.

Ecco le principali raccomandazioni da seguire con attenzione quando si assumono farmaci senza obbligo di prescrizione: leggere attentamente il foglietto illustrativo; attenersi scrupolosamente alle indicazioni nel foglio illustrativo e non superare dosi, modi e tempi di somministrazione consigliati; utilizzare per l’automedicazione solamente i farmaci contrassegnati da bollino; richiedere informazioni sulle interazioni al farmacista al momento dell’acquisto; evitare l’assunzione contemporanea di più farmaci; non utilizzare il farmaco dopo la data di scadenza; consultare il medico se il disturbo persiste o non si risolve dopo un breve periodo di trattamento.

Dicloreum è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) che non contiene cortisone. Dicloreum e i cortisonici, infatti, sono farmaci antinfiammatori con meccanismi d’azione diversi. I cortisonici sono farmaci che come meccanismo d’azione generale agiscono regolando l’attività dei mediatori dell’infiammazione e alcune reazioni del sistema immunitario. Dicloreum, invece, deve la sua azione antinfiammatoria e antidolorifica sulle infiammazioni al suo principio attivo, il diclofenac, una molecola non steroidea che agisce inibendo la sintesi delle prostaglandine, sostanze con un ruolo importante nello scatenare infiammazione e dolore. I cortisonici e il diclofenac hanno indicazioni terapeutiche diverse, a seconda della natura e ell’entità dell’infiammazione da trattare. Entrambi i farmaci possono causare effetti collaterali, soprattutto se usati a dosi elevate e per lunghi periodi, quindi devono essere assunti sotto stretto controllo medico.

Dicloreum è una linea di prodotti di automedicazione, studiata per il trattamento topico degli stati dolorosi e infiammatori di natura reumatica o traumatica di articolazioni, muscoli, tendini e legamenti. La linea di prodotti Dicloreum è disponibile in diverse referenze, che si distinguono per forma farmaceutica e principio attivo: Dicloreum Antinfiammatorio locale 3% Schiuma cutanea, Dicloreum Antinfiammatorio locale Cerotti medicati e il gel Dicloreum Actigel 1% sono a base di diclofenac; i cerotti medicati Dicloreum Unidie sono invece a base di ibuprofene. La linea si completa con l’emulsione gel cosmetica Dicloreum Ematosoll. Parlando di Diclofenac, si tratta di un farmaco antinfiammatorio e antireumatico non steroideo (FANS), indicato per il trattamento sintomatico del dolore acuto e cronico di lieve o moderata intensità, associato a un’infiammazione causata da diverse condizioni. Tra queste:

  • Artrite reumatoide
  • Osteoartrite
  • Spondilite anchilosante
  • Lombalgia
  • Sciatalgia
  • Tendiniti
  • Borsiti
  • Distorsioni
  • Contusioni
Diclofenac agisce inibendo la sintesi di prostaglandine, sostanze che hanno un ruolo importante nei processi di infiammazione e dolore. Si utilizza dunque in casi di malattie reumatiche a localizzazione articolare ed extra-articolare, ma anche in casi di flogosi ed edemi di origine post-traumatica.