Sindrome cervicale

Sindrome cervicale: quali sono gli sport più indicati

Che lo sport e il movimento siano indicati per mantenerci attivi e in forma è un concetto ovvio. Meno risaputo è che certe attività sportive possono deteriorare maggiormente alcune articolazioni rispetto ad altre.

Questo concetto vale anche per il tratto cervicale, segmento corporeo sempre coinvolto nella pratica sportiva, sia per l’orientamento spaziale del corpo sia per la partecipazione di braccia e testa nella disciplina.

Certi sport vengono quindi consigliati a chi soffre di cervicalgia o problematiche discali, mentre altri sono da evitare in quanto potrebbero aggravare lo stato doloroso.

Nella pratica clinica, dopo aver risolto la condizione patologica e restituito al paziente una situazione di relativo benessere, viene suggerito di praticare alcune attività sportive che possono aiutare a mantenere la mobilità e la salute del rachide cervicale. Eccole di seguito:

  • Nuoto. Una volta il nuoto veniva indicato come la panacea di tutti i mali: ERRORE! Il nuoto è uno degli sport più salutari perché l’acqua neutralizza l’azione della gravità. Alcuni stili sono più indicati di altri per chi soffre di mal di schiena o di cervicale, è bene quindi praticare l’attività con i dovuti accorgimenti. Uno stile consigliato tra tutti è il dorso che permette di muovere il cingolo scapolare mantenendo la neutralità del capo e favorendo il rilassamento dei muscoli sottocipitali. Lo stile libero, al contrario, incentiva una rotazione continua del corpo e sempre orientata verso lo stesso lato, favorendo quindi uno squilibrio muscolare tra una parte e l’altra.
  • Pilates. Tutto ciò che prevede l’allungamento del corpo è positivo, l’importante è eseguire i movimenti sotto la guida di un insegnante che possa correggere eventuali mosse mal fatte. Molti pazienti dopo il trattamento medico iniziano un percorso di pilates, dal quale confermano di avere ottimi riscontri dal proprio corpo.
  • Yoga. Nonostante non sia considerato un vero e proprio sport, la sua azione benefica non si ferma a un mero rilassamento cerebrale, ma consente di sviluppare la capacità di rimuovere contratture del tratto cervicale, aiutando il paziente nella gestione delle sindromi dolorose.
  • Pattinaggio. Molti si chiederanno cosa c’entra il pattinaggio con la cervicale. La capacità di muoversi nello spazio ed eseguire manovre evitando di perdere l’equilibrio è garantita da alcuni organi localizzati sia all’interno dell’orecchio sia nel cervelletto. Il rachide cervicale entra prepotentemente in questo contesto perché la continua stimolazione ai centri dell’equilibrio comunica al cervello di mantenere l’orizzontalizzazione dello sguardo, possibile proprio grazie al collo e alle vertebre cervicali.

Se non ci fosse questo segmento corporeo, la nuca e gli occhi non avrebbero la capacità di “guidare” i movimenti, anche complessi, in un lasso di tempo molto veloce.
Il pattinaggio è dunque uno sport che determina benefici alla cervicale in senso indiretto, aumentando la coordinazione temporo-spaziale.

Sono quindi diverse le discipline sportive che chi soffre di cervicalgia o problematiche discali può praticare. Tutto va comunque sempre rapportato al singolo caso: l’aiuto e l’indirizzamento allo sport devono essere successivi a una valutazione individuale del paziente da parte del fisioterapista.